Vediamo quali sono le caratteristiche che danno i connotati ad un diamante. Abbiamo volutamente usato il termine "connotati" perchè i diamanti sono come le persone, uniche, uno diverso dagli altri, anche per piccoli dettagli ma sempre unici. Partiamo dalle così dette 4C del diamante, ovvero i suoi parametri di classificazione.
L'unità di misura del diamante è il carato, che equivale ad un peso di gr 0,20. Questa caratteristica è la più semplice da assegnare in quanto si tratta di un dato oggettivo, basta una bilancia di alta precisione ed il peso è stabilito. Quindi se un carato è pari a 1,00 le frazioni saranno in centesimi ma potremo trovare anche definizioni di punti di carato, ovvero 0,30 centesimi di carato, possono anche dirsi 30 punti di carato. Da questo dato si parte per dare una valutazione, ma per avere un diamante bello, oltre al peso ed oltre al suo colore naturale, occorre un abile tagliatore che sia in grado di dare un ottimo taglio tale da riflettere al meglio la luce. Avere un grande peso non vuol dire avere un grande valore.
La classificazione del colore del diamante va dall'incolore al giallo o marrone di leggera tonalità. Perchè allora quando si parla di colore si esalta il diamante bianco? Perchè la valutazione per conferire il colore al diamante viene effettuata ponendo il diamante su una superficie bianca con l'apice verso l'alto e utilizzando illuminazioni particolari si osserva la trasparenza. Se si vedrà trasparire il colore bianco sarà il massimo grado, quindi incolore, altrimenti si vedranno delle leggere sfumature fino ad arrivare al giallo o marrone. Inoltre si usano le pietre di paragone, uno strumento fondamentale con pietre calibrate sulla scala colorimetrica del GIA. Sotto riportiamo la scala dei colori.
Questa caratteristica viene assegnata analizzando il diamante con un microscopio partendo da ingrandimenti di 40x, e riducendo fino a 10x. Si dovrà tenere conto delle inclusioni interne e delle caratteristiche esterne per la determinazione della purezza. Se non si vedono inclusioni interne o segni esterni a 10 ingrandimenti, avremo la classificazione più alta, IF (Internally Flawless) altro termine usato è anche Loupe Clean, praticamente Internamente puro, pulito. Se invece si vedranno dei segni o delle inclusioni la classificazione potrà essere da Very Very Small Inclusion fino a Piquè (vedi tabella sotto). Le inclusioni non sono difetti ma caratteristiche che aiutano il gemmologo nella sua analisi. Fate attenzione a chi vi dice che una classificazione VS sta a significare che quel diamante ha dei difetti, e quindi costa meno, perchè è la rarità che fa speculare sul prezzo! Sarà più raro trovare un diamante classificato IF e per questo il suo prezzo sarà più alto, ma il diamante VS non è difettoso, è meno raro!
E' importante precisare che la classificazione del taglio è data da tre diverse considerazioni: proporzione, pulimentatura, simmetria. L'operazione di taglio del diamante dovrà rispettare al meglio le proporzioni fra il diametro e l'altezza, per ricavarne la corona, la cintura ed il padiglione in modo da far sì che la luce che attraverserà il diamante così tagliato renda la maggior brillantezza. La pulimentatura (polish) è il grado di levigazione delle superfici delle faccette che ha un importanza notevole per la brillantezza. Anche la simmetria delle faccette ha un notevole fattore di determinazione della lucentezza del diamante. In base ai risultati di controllo i gradi di valutazione di taglio saranno:
Per descrivere un taglio prendiamo in considerazione il più usato e conosciuto ovvero il taglio Brillante o rotondo (Round). Questo Diamante ha 58 faccette così suddivise e nominate:
Esistono molti atre tipologie di taglio, come si può osservare dall'immagine sottostante