Descrizione
Questo orologio è dedicato all'aviatore Guido keller,uno dei più originali e stravaganti aviatori italiani, definito da Atlantico Ferrari “L’asso di Cuori”.
L'orologio da polso Perseo Guido Keller ha movimento meccanico automatico ed è in serie limitata di soli 100 pezzi.
- Orologio da uomo
- cassa in acciaio 40 mm
- spessore della cassa 12 mm
- quadrante nero
- cinturino in pelle di colore marrone
- chiusura a fibbia in acciaio
- vetro zaffiro antigraffio
- peso 80 grammi
- waterresistant fino a 50 metri
- Movimento meccanico automatico Sellita SW200
- fondello inciso
- numero di serie riportato sul fondello
Orologio Perseo modello Perseo Guido Keller di colore nero, con cinturino in vera pelle di colore marrone orologio in serie limitata di soli 100 pezzi, consegnato con elegante astuccio in serie limitata e garanzia originali Perseo Watches
BIOGRAFIA DI GUIDO KELLER
Guido Keller nacque a Milano il 6 febbraio 1892 da famiglia aristocratica di origine svizzera. Dall’animo vivace ed irrequieto, già da giovane si fece riconoscere per la sua esuberanza, venendo espulso dal collegio che frequentava in Svizzera. Fu un convinto naturista; si può affermare avesse un cuore d’oro: egli non teneva da conto il suo denaro, ma lo elargiva a coloro che ne avevano bisogno o gliene chiedevano. Per questo la fine della sua vita è terminata in povertà, sopravvivendo essenzialmente grazie all’aiuto di alcuni pochi amici. Allo scoppio della Prima Guerra mondiale, prese il brevetto d’aviazi- one e gli fu assegnato il grado di sottotenente del corpo dell’Aereonautica militare.
Fece parte anche del gruppo guidato dall’Asso Francesco Baracca.
Durante la guerra si rese protagonista di diverse azioni in volo, tra cui la più originale fu la sfida ad un collega austriaco. La gara non consisteva nell’uso delle armi in volo, ma consisteva in chi dei due per primo si fosse messo in coda all’altro: ne uscì vincitore Keller, che fu scortato sulle linee italiane da uno stormo di aerei nemici, come tributo alla vittoria.
Poco prima della fine della guerra, il suo velivolo fu colpito più volte dai nemici ed egli fu ferito gravemente ad una gamba: dovette fare atterraggio di fortuna in territorio nemico per poi essere fatto prigioniero. Fu liberato solamente dopo la Battaglia di Vittorio Veneto. Alla fine della guerra aderì con un ruolo di primo piano all’Impresa di Fiume e, avendo un carattere affine al Vate D’Annunzio, fu l’unico dei giovani legionari a potergli dare del Tu. Come protesta per la firma del trattato di Rapallo, Keller sorvolò il cielo di Roma con il suo velivolo, lanciando un pitale su Montecitorio con dentro un frase beffarda per spregio verso il parlamento ed il governo.
Amareggiato per la fine del sogno di Fiume, partì per diverse avventure: aderendo al fascismo si recò a Bengasi; partì successivamente anche in sud America, dove risalì il Rio delle Amazzoni, visitando anche il Venezuela, e si fermò in Perù come ricercatore d’oro, senza fortuna. Morì in un incidente stradale nel 1929 presso Magliano Sabina a soli 37 anni. Fu sepolto, per volere di D’annunzio, presso il Vittoriale degli Italiani.